La Commissione Europea ha presentato il nuovo Piano d’Azione per Inclusione e Coesione 2021-2027. Un nuovo approccio per promuovere l’inclusione di cittadini extra-EU che pone l’accento sullo stile di vita europeo. L’integrazione e l’inclusione sono le parole chiave per le persone che vengono in Europa e per il benessere della nostra società.
Sono quattro le aree di azione principali del Piano d’Azione per Inclusione e Coesione 2021-2027:
- istruzione e formazione;
- lavoro e competenze;
- salute;
- casa.
Indice dei contenuti
I settori del Piano d'Azione per Inclusione e Coesione 2021-2027
Il Piano d’Azione per Inclusione e Coesione 2021-2027 definisce misure per intensificare l’azione e riunire gli attori a tutti i livelli in uno sforzo comunitario che mira al raggiungimento dell’integrazione e dell’inclusione per costruire società più coese.
In questo nuovo articolo del JOurnal andremo a comprendere nel dettaglio le quattro aree d’azione principali del nuovo piano d’integrazione europeo, aree che spingono alla promozione dell’integrazione e della coesione sociale.
Istruzione e formazione
L’educazione è uno dei valori fondamentali dell’Unione, un pilastro significativo che promuove la formazione di tutti i cittadini indipendentemente dal genere o dalle proprie origini.
L’inclusione e la parità di genere sono una delle sei dimensioni dello spazio educativo europeo, da realizzare entro il 2025 attraverso lo sviluppo di una serie di iniziative concrete. Rendere i nostri sistemi d’istruzione più inclusivi è anche un obiettivo chiave del piano d’azione per l’istruzione digitale.
Le scuole hanno il potenziale per essere veri e propri poli d’integrazione per i minori e le loro famiglie. L’obiettivo dell’Unione Europea tramite l’Early Childhood Education and Care (ECEC) è quello di aumentare la partecipazione attiva dei cittadini incrementando l’istruzione e promuovendo l’integrazione di bambini provenienti da un contesto migratorio.
Queste iniziative garantiscono che i programmi siano attrezzati per accogliere bambini culturalmente e linguisticamente eterogenei. Promuovere la partecipazione attiva in ambito educativo può rappresentare un volano per il loro futuro livello di istruzione e includere l’apprendimento della lingua del Paese ospitante da parte dei loro genitori, e delle loro famiglie in generale, non può che essere un ottimo esempio di politica inclusiva.
Per raggiungere tale obiettivo i docenti devono essere dotati delle competenze e delle risorse necessarie per insegnare in classi multiculturali e multilingue, promuovendo la lotta contro la segregazione nelle scuole, a favore di una maggiore integrazione tra bambini autoctoni e minori migranti.
Uno degli obiettivi cruciali del Piano d’Azione per Inclusione e Coesione 2021-2027, infatti, è quello d’insegnare i valori dell’identità europea, dalla democrazia alla cittadinanza, dalla capacità di pensiero critico alla prevenzione della propensione dei giovani verso ideologie, organizzazioni e movimenti estremisti.
Cosa si propone di raggiungere l’Unione Europea in questo settore?
Occupazione e competenze
- un aumento del numero di minori provenienti da un contento migratorio che partecipino attivamente a un’educazione di alta qualità;
- un aumento di insegnanti dotati di competenze che consentano loro di gestire certi contesti educativi multiculturali e multilingue;
- creazione di comunità di apprendimento multiculturali;
- un riconoscimento più rapido e facile delle qualifiche acquisite nei paesi extra UE;
- un aumento del numero di migranti che partecipino a programmi di formazione linguistica ed educazione civica.
L’agenda delle competenze per l’Europa mira a sostenere tutti, compresi i migranti, nello sviluppo di maggiori e migliori qualità. I migranti costituiscono una parte significativa della forza lavoro dell’UE.
La pandemia da COVID-19 ha reso evidente il loro contributo alle economie e ai mercati di lavoro europei. Il rischio però è che le competenze possedute dai migranti non vengano sempre riconosciute, dato che spesso si trovano in difficoltà nel trovare un lavoro che rifletta realmente il loro background culturale.
Un’efficace inclusione dei migranti e dei cittadini UE provenienti da un contesto migratorio all’interno del mercato del lavoro richiede la collaborazione attiva di una grande varietà di attori, tra cui le autorità pubbliche a livello locale, regionale, nazionale ed europeo, più le organizzazioni delle società civili e i datori di lavoro.
L’agenda si propone di raggiungere determinati obiettivi:
- un rafforzamento della cooperazione a livello europeo, nazionale e locale tra i principali attori del mercato del lavoro e i migranti;
- un maggiore sostegno agli imprenditori migranti attraverso un più facile accesso ai finanziamenti, alla formazione e alla consulenza;
- un numero maggiore di donne migranti partecipanti al mercato del lavoro;
- una valutazione più celere ed efficace delle competenze dei migranti ed eventualmente un loro riconoscimento.
Salute
Uno dei problemi che colpisce i migranti in Europa è il difficile accesso ai servizi sanitari. I migranti incontrano spesso specifiche e persistenti barriere d’accesso ai servizi sanitari, tra cui ostacoli amministrativi, timori legati alle incertezze sulla durata del soggiorno, discriminazione, mancanza d’informazioni e familiarità con il sistema sanitario.
Inoltre, la pandemia da COVID-19 ha messo a nudo le disuguaglianze nell’accesso alla sanità e ha dimostrato che quest’ultime rappresentano un rischio per la società in generale. Ciò è dovuto al fatto che i migranti, avendo maggiore probabilità di svolgere lavori che richiedono uno stretto contatto con gli altri, vengono esposti a rischi più elevati.
Gli obiettivi prefissati sono:
- migranti e cittadini dell'UE provenienti da un contesto migratorio dovranno essere informati sui loro diritti e con pari accesso ai servizi sanitari regolari;
- facilitare l’accesso ai servizi sanitari per le donne migranti.
Casa
Ai fini dell’integrazione l’accesso a un alloggio adeguato e a prezzi accessibili è un fattore chiave. Le condizioni abitative hanno un forte impatto sulle opportunità di lavoro e di istruzione e sull’interazione fra migranti e autoctoni. Condizioni abitative inadeguate e segregazione possono esacerbare le divisioni, minando così la coesione sociale.
La disponibilità di alloggi autonomi per i richiedenti asilo con un’elevata probabilità di ottenere protezione può accelerare il processo d’integrazione, soprattutto se collegata alla fornitura tempestiva di servizi a sostegno dell’integrazione.
Cosa si vuole raggiungere in questo settore:
- accesso dei migranti e dei cittadini dell’UE a un alloggio adeguato a prezzi accessibili;
- contrasto alla discriminazione sul mercato immobiliare;
- ricorso a soluzioni abitative innovative che favoriscano l’inclusione e combattano la segregazione.
Conclusione
Sostenere il Piano d’Azione per Inclusione e Coesione 2021-2027 degli Stati membri attraverso i finanziamenti dell’UE, rimarrà una priorità per la Commissione. Educazione, formazione, integrazione e inclusione sociale rientrano tra i valori fondamentali dell’Unione Europea che punta a una comunità eterogenea e, al contempo, coesa.
Essere europei e comprendere l’importanza della propria identità è fondamentale per vivere con più consapevolezza la cittadinanza europea, che non si riferisce al rapporto tra il cittadino e l’autorità sovrana (Stato), ma indentifica l’appartenenza ad una comunità, quella europea, accomunata da un insieme di principi e di valori.
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