SOTEU 2025

SOTEU 2025: Discorso sullo stato dell’Unione con dibattito Europe Direct

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Il 10 settembre 2025 i centri Europe Direct Catania e Palermo, in collaborazione con il Centro di documentazione europea (CDE) dell’Università degli Studi di Catania, hanno organizzato una diretta streaming per seguire il Discorso sullo Stato dell’Unione (SOTEU) 2025 della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen e commentarlo successivamente.

Il dibattito, moderato dal giornalista Alberto Molino, ha coinvolto eurodeputati in collegamento da Strasburgo, rappresentanti delle istituzioni locali e docenti universitari.

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Indice dei contenuti

Cos’è il SOTEU e cosa ha detto la von der Leyen nel 2025?

Analogamente al discorso del Presidente degli Stati Uniti d’America, il SOTEU si concentra su questioni globali come la guerra in Ucraina, le crisi energetiche e climatiche, lo sviluppo dell’IA e la gestione dei flussi migratori. Un focus particolare, poi, è riservato alle questioni interne, come la competitività europea nel mondo, la governance degli Stati membri e la sicurezza del continente.

«L’Europa difenderà ogni centimetro del suo territorio, costruiremo un muro di droni con Kiev» ha dichiarato la Presidente durante il suo discorso e aggiunto che «sospenderemo tutti i fondi per Israele».

Il dibattito politico-istituzionale: Stancanelli, Razza e Lupo

Ad intervenire al dibattito della Regione Siciliana, gli eurodeputati Raffaele Stancanelli, Ruggero Razza e Giuseppe Lupo che hanno commentato le linee guida enunciate dalla Presidente von der Leyen.

Raffaele Stancanelli, europarlamentare

Stancanelli: «La presidente von der Leyen ha utilizzato solo verbi al futuro. Mi è sembrato come se si fosse insediata qualche giorno fa»

«La presidente von der Leyen ha utilizzato solo verbi al futuro. Mi è sembrato come se si fosse insediata qualche giorno fa. Analizziamo però i singoli punti, iniziando dalla guerra. Siamo tutti d’accordo che gli Stati membri debbano, in qualche modo, esprimere la loro solidarietà all’Ucraina. Altra cosa, però, è pensare che la guerra si chiuda da sola. Purtroppo, non ho sentito alcuna proposta diplomatica che possa portare a una soluzione pacifica, al contrario sono stati stanziati 800 miliardi di euro per la difesa ed è stato ribadito più volte che “l’Europa deve armarsi».

Ruggero Razza, europarlamentare

Razza: «Mi è sembrato un discorso molto fragile»

«Il discorso della von der Leyen mi è sembrato un intervento molto fragile, più tendente ad ottenere il consenso della parte sinistra dell’Emiciclo, che ad offrire risposte agli europei. Stiamo vivendo un momento di grandi cambiamenti geopolitici, ritengo che sostenere un aumento della spesa per la difesa non sia legato ad esigenze di crisi commerciale, com’è stato detto in passato, semplicemente si è fatto molto poco finora per garantire la sicurezza».

Giuseppe Lupo, europarlamentare

Lupo: «Credo che l’appello della von der Leyen per un’Europa più unita vada accolto»

«Credo che l’appello della von der Leyen per un’Europa più unita vada accolto, altrimenti non conterà mai nulla. Lo stesso vale per Gaza. Dobbiamo fare tutto il possibile per difendere i palestinesi. Serve però coerenza. Riguardo all’Ucraina, io ripudio la guerra ma ritengo anche che dobbiamo utilizzare ogni strumento utile per costruire la pace».

Il dibattito accademico: Sapienza, Fisichella e Caudullo

Al dibattito accademico sono intervenuti:

Rosario Sapienza, docente di Diritto dell’Unione Europea, Università di Catania

Sapienza: «Non è stato un gran discorso»

«Non è stato un gran discorso. La Presidente sa benissimo che potrà intervenire solo se gli Stati membri saranno tutti d’accordo, il problema è che non si può puntare di più su questo o su quel territorio, poiché ognuno preme per avere la sua parte. In questo modo, la mediazione risulta assai difficile, se non quasi impossibile».

Daniela Fisichella, docente di Diritto internazionale e globalizzazione, Università di Catania

Fisichella: «Dobbiamo innanzitutto chiederci cosa vogliamo dall’Europa»

«Il SOTEU di quest’anno è stato un discorso di compromesso. Penso che dobbiamo innanzitutto chiederci cosa vogliamo dall’Europa. Come ha giustamente affermato il professor Sapienza, che mi ha preceduto, l’Unione Europea può fare solo quello che gli Stati le consentono di fare; pertanto, dobbiamo chiederci se la vogliamo rafforzare come entità sovrannazionale, o se invece la vogliamo scompaginare facendo prevalere le sovranità nazionali, specie nelle azioni verso l’Ucraina».

Francesco Caudullo, responsabile documentarista del Centro di documentazione europea, Università degli Studi di Catania

In chiusura, è intervenuto anche Francesco Caudullo, responsabile documentarista del Centro di documentazione europea dell’Università degli Studi di Catania.

Caudullo: «Dobbiamo interrogarci su come continuare a cooperare»

«Il SOTEU, che mancava da un anno (l’ultimo risale al 2023, nel ‘24 era stato rimandato per “motivi istituzionali”, ndr), ha presentato un programma coerente e in linea col mandato precedente. Si è posta molta attenzione al ruolo dell’Europa nel mondo; ad esempio, il rimando al Mercosur non dev’essere visto solamente come la ripresa della partnership con Paesi terzi, ma come una scelta strategica, cioè un’area di libero scambio, in un momento di chiusura internazionale. Dobbiamo quindi interrogarci su come continuare a cooperare, prestando particolare attenzione alle aree sovrannazionali».

Gli altri interventi: Comuni, INFN ed EDPA

Hanno partecipato al dibattito anche:

Per rivedere tutti gli interventi, ripercorri la live. Trovi la registrazione in cima all’articolo.

Speranza e unità di fronte a una possibile guerra

L’incontro ha dimostrato che è possibile collegare le grandi scelte dell’Unione Europea alla nostra realtà. Ed è da dialoghi come questo che, anche nei momenti di incertezza, può scaturire speranza.

Gli Europe Direct Palermo e Catania e il CDE dell’UniCT rinnovano il loro impegno per la democrazia europea, ringraziando tutti i partecipanti.

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