Le industrie culturali e creative comprendono tutti i settori le cui attività si basano su valori culturali o su altre espressioni artistiche creative individuali o collettive. Alla base di questo concetto vi sono la cultura e la creatività, due elementi fondamentali per la definizione delle identità, non solo a livello personale, ma anche a livello collettivo e territoriale.
Allo stesso modo, in particolare in contesti come il nostro, le industrie culturali e creative possono promuovere lo sviluppo di nuove idee e generare cambiamenti economici, sociali e culturali. Infatti, come vedremo a breve, la cultura e la creatività sono beni importanti tanto per la società quanto per l’economia e contribuiscono direttamente all’occupazione e alla crescita di un territorio.
Indice dei contenuti
Imprenditoria culturale e creativa in Europa
Secondo i dati Eurostat, le industrie culturali e creative impiegano 8,7 milioni di persone in Europa, ovvero il 3,8% della forza lavoro dell’Unione Europea, e comprendono 1,2 milioni di imprese. Gli effetti della pandemia, nel continente, hanno provocato una flessione, fino al 3,0%, di occupati nel settore di cui sopra. Nel 2021, il numero complessivo è tornato ai valori del 2019.
I principali settori che costituiscono le industrie culturali sono:
- architettura;
- audiovisivo;
- libri ed editoria;
- musica;
- arti performative.
Le organizzazioni europee attive nei predetti ambiti sono perlopiù PMI in grado di contribuire, grandemente, alla creazione di opportunità di lavoro.
Trattasi di un settore particolare, data la peculiarità sociodemografica: vi lavorano, infatti, più donne che uomini e quasi il 60% degli impiegati possiede un livello d’istruzione terziario.
Imprenditoria culturale e creativa in Italia
Grazie al suo straordinario patrimonio storico e artistico, l’Italia influenza gli altri Paese del mondo. Le industrie culturali e creative italiane, infatti, hanno rappresentato il 6,1% della ricchezza prodotta in Italia nel 2017, pari a oltre 92 miliardi di euro. Questa ricchezza si riflette positivamente sull’occupazione: le industrie culturali e creative impiegano 1,5 milioni di persone, ossia il 6,1% del totale degli occupati in Italia.
Recenti stime di Ernst&Young indicano, inoltre, che il valore economico odierno è pari a due terzi del valore che le industrie culturali e creative potrebbero generare; il valore potenziale in Italia, infatti, può raggiungere i 72 miliardi di euro e ciò significa che la ricchezza ancora inespressa è pari a 24 miliardi di euro circa, la metà del fatturato attuale.
Senza dimenticare che, se il settore fosse in grado di ottenere una maggiore valorizzazione, potrebbe creare oltre 500 mila nuovi posti di lavoro. Ciononostante, il comparto delle industrie culturali e creative sembra essersi ripreso alquanto bene dopo la pandemia, con una crescita nel 2021 di quasi il 3%.
Di particolare traino sono stati i settori:
- videogiochi;
- sviluppo software;
- design;
- arti figurative;
- comunicazione, tutela e rafforzamento del patrimonio artistico-culturale.
Degno di menzione, come lecito aspettarsi dato l’enorme fascino che esercita in tutto il mondo, il made in Italy.
“Europa Creativa”: l’incentivo UE per le industrie culturali e creative
Per far fronte alle esigenze del settore creativo, è stato approvato dalle istituzioni comunitarie un budget di 2,5 miliardi di euro (rispetto agli 1,46 miliardi di euro della precedente programmazione) per l’incentivo Europa Creativa.
Tramite l’agevolazione l’Unione Europea si pone, infatti, l’obiettivo di promuovere la diversità del patrimonio culturale europeo. Degna di nota è anche l’iniziativa di promuovere, in Europa, le opere di cattare culturale nella loro lingua d’origine, senza però comprometterne la dimensione internazionale.
L’obiettivo è supportare la competitività delle industrie culturali e creative europee rispetto a quelle degli altri mercati. Sono previste, a proposito, attività di promozione, marketing e branding di opere europee a livello internazionale, la partecipazione a festival e la promozione e creazione di reti di giovani imprenditori creativi (che saranno oggetto di finanziamenti ad hoc).
Per favorire, quindi, un approccio più “internazionale” al settore culturale europeo da parte degli imprenditori, saranno promossi progetti transfrontalieri per gli operatori della cultura.
Viste le novità rispetto alla precedente programmazione, le esigenze delle industrie culturali e creative nel post pandemia appaiono ben chiare. Il focus è sempre più la digital transformation del settore culturale che, grazie alla realtà virtuale (VR), riesce a sfruttare oggi modalità innovative di storytelling e a creare una rete di piattaforme on demand “made in Europe”, oltre a strategie di distribuzione dei contenuti di livello paneuropeo.
Programma Europa Creativa
Europa Creativa è un programma suddiviso in tre principali aree:
- progetti, reti e piattaforme di cooperazione;
- mobilità per gli artisti;
- musica;
- libri e editoria;
- architettura e patrimonio culturale;
- design, moda e turismo culturale;
- iniziative speciali, come viaggi nelle capitali europee della cultura o valorizzazione del marchio made in Europe.
- sviluppo, distribuzione e promozione di film, programmi televisivi e videogiochi europei;
- collaborazione creativa transfrontaliera;
- formazione di qualità per produttori, registi e sceneggiatori;
- trasformazione digitale dell’industria audiovisiva;
- sostegno alle reti di festival del cinema e alle reti di sale che proiettano film europei.
- sviluppo di politiche e raccolta di dati sulle attività transettoriali;
- scambio internazionale di esperienze e know-how, attività di apprendimento tra pari e creazione di reti;
- laboratori creativi innovativi;
- sostegno all’inclusione sociale attraverso la cultura;
- sostegno al pluralismo dei media, al giornalismo di qualità e all’alfabetizzazione mediatica.
Chi può usufruire dell’incentivo?
Sono tantissimi i bandi finanziati dall’Unione Europea per ciascuna area tematica; ognuno di essi ha i propri requisiti di eleggibilità. In ogni caso, sono previsti investimenti a favore di singole organizzazioni o partenariati, come anche – in particolare per i programmi di mobilità – per piccoli gruppi formati da almeno due individui.
Altre opportunità
Europa Creativa, tuttavia, non è l’unico programma europeo rivolto all’industria creativa. Sotto il programma Erasmus +, difatti, vengono frequentemente finanziati progetti in favore di entità operanti nel settore.
Un esempio è il progetto Erasmus+ CREAction4EU che ha nella non profit catanese JO Education una dei suoi principali protagonisti. Il progetto mira a dotare i giovani aspiranti imprenditori delle industrie culturali e creative delle competenze necessarie a gestire con successo i loro progetti imprenditoriali.
Il progetto di JO Education non ha come target esclusivamente i giovani, ma anche operatori che abitualmente hanno a che fare con i giovani e che sono in possesso dei requisiti previsti per usufruire delle risorse di finanza agevolata.
Per ulteriori informazioni sui programmi rivolti agli operatori dell’industria culturale e creativa, lo staff di Europe Direct Catania è a tua disposizione! Contattaci.