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Dispersione scolastica: cos’è, dati nazionali e regionali 2025, cause e soluzioni

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Nel 2025 la dispersione scolastica è ancora un problema grave in Italia, in special modo in Sicilia, dove si registrano dati allarmanti: qui i tassi di abbandono sono significativamente più alti della media nazionale. Stesso discorso per il Mezzogiorno in generale, ma procediamo con calma.

Cos’è la dispersione scolastica? Te lo spiega Europe Direct Catania e-Medine.

Indice dei contenuti

Cos’è la dispersione scolastica?

Un alto tasso di dispersione scolastica indica il fallimento del sistema educativo italiano. Questi è determinato sia dagli studenti che abbandono la scuola prima di conseguire il diploma (manifestando comportamenti come assenze prolungate, interruzione degli studi, ecc.), sia quelli che non riescono a raggiungere un livello minimo d’istruzione (cosiddetta “dispersione implicita”). Basti pensare che, negli anni 2000, quasi un giovane su cinque era un analfabeta funzionale.

Dati nazionali e regionali

Secondo OpenPolis, nel 2023 il tasso di rinuncia agli studi era del 10,5%, posizionando l’Italia al quinto posto tra i Paesi europei. In Sicilia il tasso era del 17,1%, quasi il doppio della media nazionale. I dati dell’Ufficio Scolastico Regionale mostravano inoltre tassi elevati nelle province di Ragusa (12,2%), Palermo (11,9%) ed Enna (11,7%).

A livello nazionale, il fenomeno colpisce più i ragazzi che le ragazze: secondo i dati ISTAT, la dispersione maschile si aggira intorno al 13,6% mentre quella femminile è ferma al 9,1%.

La Sicilia e il Mezzogiorno: persiste il divario col resto d’Italia

Nel 2025 persiste il divario con le altre regioni d’Italia: il Mezzogiorno – com’è noto – registra tassi di dispersione più elevata rispetto a Nord Italia, mentre il Centro Italia presenta valori più contenuti.

La Regione Siciliana è spesso citata come uno dei casi più emblematici; qui il tasso di abbandono è di circa il 20% (uno dei valori più alti della Penisola). A completare il quadro la povertà diffusa, specie nell’entroterra, e le carenze strutturali dell’Isola.

Ciononostante, quest’anno la Regione Siciliana ha stanziato 53 milioni di euro (fondi PR FESR 2021-2027) per finanziare 209 progetti, gestiti da enti locali e istituti scolastici, volti ad adeguare e arricchire gli spazi (biblioteche, palestre, auditorium e mense) degli edifici scolastici.

Nell’a. s. 2023-24 sono stati stanziati inoltre 1,5 milioni di euro per la creazione di un’équipe di supporto (psicologi, assistenti sociali, pedagogisti) per individuare in tempo eventuali problematiche negli istituti scolastici e lavorare a stretto giro con docenti e genitori; parallelamente, a Palermo è stato istituito l’Osservatorio regionale sulla dispersione scolastica per coordinare gli osservatori provinciali già esistenti​ (fonte: USR Sicilia). Questa struttura di governance territoriale, nata nel 2024, ha il compito di monitorare il fenomeno in modo capillare e di facilitare la condivisione di “buone pratiche” nell’Isola.

Per quanto riguarda le altre regioni del Mezzogiorno, il quadro non è dissimile: in Campania, Calabria e Puglia i tassi di dispersione scolastica restano tutti al di sopra della media nazionale, attestandosi intorno al 17%, con picchi del 21% (superando addirittura la Sicilia) nelle province di Napoli, Caserta e Salerno.

In Calabria, ad esempio, il tasso di disoccupazione giovanile (40%), un basso livello d’istruzione delle famiglie e il ruolo – non trascurabile – della criminalità organizzata riducono l’importanza percepita dell’istituzione scolastica.

L’Italia, comunque, mira a ridurre il tasso di disoccupazione scolastica sotto il 9% entro il 2030, in linea con l’obiettivo 3 dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea (UE). Raggiungere questo traguardo rappresenta una sfida significativa, soprattutto nel Mezzogiorno, dove – come abbiamo visto – i tassi di dispersione sono quasi il doppio della media europea. Il successo dipenderà dalla capacità di risolvere problemi strutturali, come la carenza di infrastrutture adeguate e la povertà educativa intergenerazionale.

Cause

Tra le cause della dispersione scolastica annoveriamo fattori:

1. Socioeconomici

Normanno evidenzia che povertà e bassi redditi, specialmente nelle aree rurali, sono correlati a tassi di abbandono più alti.

2. Scolastici

Il portale nazionale Orizzontescuola sottolinea come la scarsità di infrastrutture scolastiche (specie al Sud Italia) e la carenza di insegnanti influisca negativamente sulla motivazione degli studenti.

3. Geografici

SKUOLA.net afferma che l’isolamento delle aree rurali e periferiche limiti l’accesso alle risorse educative, aggravando il problema.

4. Personali e familiari

L’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia ha scoperto che nel 50% dei casi si tratta di problemi comportamentali, dovuti a difficoltà familiari e stress psicologico.

Conseguenze

Minore occupabilità

Come indica Geopop, la dispersione scolastica causa una minor occupabilità che conduce a redditi medio-bassi, con ricadute sul tenore di vita.

Più criminalità

La Commissione Antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) sottolinea che nelle aree con un alto tasso di dispersione scolastica la produttività risulta ridotta se non dimezzata, causando disservizi, disordini sociali e la diffusione di attività criminali.

infografica soluzioni dispersione scolastica

Soluzioni e iniziative

Tra le soluzioni proposte per ridurre la dispersione scolastica nel nostro Paese citiamo:

1. Il PNRR

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nell’ambito della “Missione 4 – Istruzione e Ricerca”, nel 2022 ha stanziato 1,5 miliardi di euro con l’obiettivo di abbassare il tasso di abbandoni precoci al 10,2% entro il 2026. Una prima tranche di 500 milioni di euro è già stata assegnata a 3.198 scuole su tutto il territorio nazionale (oltre la metà delle quali collocate al Sud Italia). 74 milioni di euro sono stati destinati soltanto alla Regione Siciliana.

Il PNRR finanzia le seguenti azioni:

2. I progetti PON/FSE

I programmi finanziati con i fondi strutturali (PON/FSE) mirano, perlopiù, ad offrire opportunità educative extra-scolastiche (volontariato, sport, arte) coinvolgendo famiglie e comunità locali. Altre azioni prevedono invece il rafforzamento della formazione professionale continua attraverso corsi online erogati con piattaforme e-learning (come e-Logos o Moodle) e campagne di sensibilizzazione sull’obbligo formativo fino al diciottesimo anno di età.

3. Le certificazioni di alfabetizzazione digitale, come l’ICDL (ex ECDL)

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy suggerisce d’integrare pratiche di alfabetizzazione digitale nei programmi scolastici (ad esempio, rendendo obbligatoria l’acquisizione dell’ICDL, ex ECDL) rendendo l’istruzione più coinvolgente, aiutando a ridurre la dispersione e preparando al mondo del lavoro.

Europe Direct Catania contro la dispersione scolastica per garantire alle nuove generazioni una possibilità in più nella vita

Il problema della dispersione scolastica richiede un approccio multifattoriale, soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno. Molte iniziative mostrano, tuttavia, che la sinergia tra volontà politica e mondo della scuola può funzionare.

Il PNRR, i progetti PON e le iniziative di alfabetizzazione digitale, come l’ICDL, offrono opportunità senza precedenti per risolvere il problema, ma sta a noi, nel nostro piccolo, garantire ai giovani una possibilità in più nella vita. Vogliamo una società che investa nel capitale umano, affinché nessuno “resti indietro”. La scuola deve continuare ad essere un luogo di emancipazione, inclusione e crescita personale, per tutti i cittadini.

Il centro della Commissione Europea Europe Direct Catania e-Medine rifiuta l’abbonando scolastico e contrasta il fenomeno promuovendo iniziative (eventi e webinar) a sostegno dell’educazione, dell’istruzione, della formazione professionale continua e dell’alfabetizzazione digitale.

Collaboriamo con altre ONG, istituzioni, volontari e attori del terzo settore per fornire delle soluzioni ai problemi della provincia etnea. Ci battiamo quotidianamente per ridurre l’indice della dispersione scolastica in tutta la Sicilia e crediamo che con perseveranza e costanza riusciremo a consolidare i risultati raggiunti e invertire la rotta.

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