Cosa significa essere cittadini europei e cosa significa farne parte? Il Trattato di Maastricht nacque con l’obiettivo di sostituire alla Comunità Europea l’Unione Europea, vale a dire un’istituzione sovranazionale non puramente economica, ma che tendesse verso una reale integrazione fra i popoli del continente.
In quest’ottica si inserì la previsione dell’introduzione di una cittadinanza europea riconosciuta a tutti i cittadini e a tutte le cittadine degli Stati membri dal 1 novembre 1993. Vediamo insieme di capir meglio cosa significhi essere un cittadino europeo.
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Che cos'è la cittadinanza europea?
La cittadinanza dell’UE è quell’insieme di diritti e doveri che riguarda tutti i cittadini all’interno di una data comunità e che ne garantisce l’eguaglianza.
Sulla base dei trattati dell’Unione Europea la cittadinanza europea affianca quella nazionale senza sostituirla e conferisce a tutti i cittadini degli Stati membri dei diritti supplementari, diversi da quelli che essi hanno in quanto cittadini di un singolo Stato.
L’Unione Europea ha contribuito a creare un’idea di cittadinanza europea nel corso di tanti anni di lavoro sull’integrazione da parte delle istituzioni, a partire dal Trattato di Roma del 1957 che ha istituito la libera circolazione all’interno del territorio della CEE per esigenze lavorative.
Ecco alcuni diritti, più che doveri, dei cittadini europei:
- hanno il diritto di votare e candidarsi alle elezioni amministrative ed europee;
- in assenza della propria ambasciata all’estero, essi godono della tutela consolare delle autorità di un qualsiasi Stato membro;
- essi possono presentare una petizione al Parlamento Europeo, rivolgersi al Mediatore europeo e partecipare a un’iniziativa dei cittadini europei.
Per un approfondimento sull’argomento, puoi leggere il nostro articolo sui diritti e i doveri dei cittadini europei.
La libertà di circolazione dei cittadini europei
Prima di ogni cosa i cittadini dell’Unione hanno libertà di circolazione all’interno degli Stati membri, godendo della possibilità di vivere in uno qualsiasi di essi.
Anche se più di un terzo dei lavoratori europei sarebbe disposto a lavorare in un altro Stato membro, una persona su cinque ritiene che ci siano ancora troppi ostacoli per farlo, da quelli linguistici al pendolarismo transfrontaliero.
Il senso di appartenenza alla comunità europea
Nel 2013 è stata organizzata in tutta l’Unione una serie di manifestazioni, conferenze e seminari in ambito europeo, nazionale, regionale e locale. In tale occasione la Commissione ha condotto una consultazione pubblica per rilevare i problemi incontrati dai cittadini nell’esercizio dei diritti legati alla cittadinanza europea.
Da ciò è emerso chiaramente che i cittadini volevano poter sfruttare i loro diritti in quanto cittadini dell’Unione Europea. Tra questi diritti vi erano l’avere un autentico spazio europeo in cui poter vivere e lavorare, studiare e fare acquisti senza ostacoli burocratici o discriminazioni. Per un ulteriore approfondimento, puoi leggere il nostro articolo sui valori dell’identità europea.
Le misure della Commissione Europea
La Commissione Europea vuole superare questi ostacoli, ma la cittadinanza europea è una realtà ancora troppo frammentata e i divari economici e sociali dell’Europa sono ancora assai evidenti. Uno di questi è il rischio che, invece di una sola cittadinanza europea, ce ne siano tante quanti sono i Paesi membri dell’Unione.
In Europa il regime giuridico dell’acquisto della cittadinanza risulta da un mix di ius sanguinis (cittadinanza ereditata dai propri genitori) e ius soli (cittadinanza data dallo Stato sul cui territorio si è nati). Non esiste ancora un approccio unitario, il che influisce sul ritardo di un’autentica cittadinanza europea.
È vero anche che in ogni Stato membro i cittadini vivono differenti appartenenze che determinano differenti status personali. Ciò significa che non tutti i cittadini godono della pienezza dei diritti allo stesso modo. Si pensi al fenomeno dell’immigrazione illegale, in aumento a causa delle attuali politiche di accoglienza.
La precedente riforma di Dublino, lo strumento regolatore dell’immigrazione in Europa, di recente è stata sostituita con una nuova politica comunitaria. Difatti, a settembre 2020, la Commissione Europea ha presentato il Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo che è un insieme di procedure più efficienti che garantiscono responsabilità più chiare e contribuiscono a ripristinare la fiducia tra gli Stati membri, fornendo nel contempo chiarezza ai richiedenti.
I vantaggi della cittadinanza europea
Il Trattato di Maastricht entrato in vigore nel 1993 ha stabilito che tutti gli Stati dell’Unione Europea abbiamo una doppia cittadinanza. Quali sono alcuni vantaggi dell’esser cittadini europei? Vediamoli insieme.
- diritto alla tutela diplomatica: se si è in un Paese extracomunitario in cui non è presente l’ambasciata italiana, in caso di bisogno è possibile rivolgersi all’ambasciata di qualsiasi Stato dell’Unione;
- diritto di soggiorno in qualsiasi Stato dell’Unione: i controlli alle frontiere prevedono la cooperazione tra le polizie degli Stati aderenti con collegamento telematico tra gli organi di polizia (Sistema informativo Schengen, SIS) che permette di segnalare in tempo reale persone e traffici sospetti;
- diritto al lavoro: viene assicurata la parità di trattamento lavorativo fra tutti i cittadini dell’Unione Europea, dall’assunzione alle condizioni di lavoro, dal livello salariale alla sicurezza sociale. Inoltre, ciascun cittadino europeo può esercitare la professione a cui è stato abilitato nello Stato di origine;
- diritto di partecipare attivamente alla vita politica di ogni Stato membro, quindi di votare e candidarsi alle elezioni comunali dello Stato in cui si risiede.
E ancora:
- l'UE costituisce il progetto di pace di maggior successo della storia e i cittadini europei sono strettamente connessi dal punto di vista economico e culturale, anche grazie ai valori democratici che condividono;
- il mercato unico, il più sviluppato del mondo, si basa su quattro libertà fondamentali dell'UE ovvero vivere e lavorare in qualsiasi Paese dell'UE, trasferire denaro e vendere beni e servizi senza limitazioni;
- dal punto di vista alimentare e ambientale, le norme europee soddisfano le norme di qualità più rigorose al mondo, proibendo alle imprese di vendere alimenti contaminati o di inquinare l’ambiente;
- i consumatori vengono rimborsati se restituiscono un prodotto, come un biglietto di viaggio in caso di ritardo o cancellazione del viaggio;
- l'UE tutela tutte le minoranze e le persone oppresse, offrendo parità di trattamento per tutti, al di là della nazionalità, del sesso, della cultura o dell’orientamento sessuale;
- i Paesi dell'UE hanno maggiore peso sulla scena mondiale rispetto a 27 nazioni prese da sole, sia a livello politico che a livello commerciale;
- i cittadini dell’UE possono usare la rete mobile e i servizi online senza costi aggiuntivi in tutta l’Unione in totale sicurezza, poiché i dati sono tutelati dalla legislazione dell'UE;
- i programmi dell'UE, come Erasmus+ e Horizon, sostengono le imprese a sfruttare al massimo tutte le opportunità attraverso finanziamenti, coaching, reti di imprese e programmi di scambio;
- l’UE protegge i lavoratori sul luogo di lavoro, in base a quanto previsto dalla Carta dei diritti fondamentali;
- l’UE protegge i cittadini dagli effetti negativi della globalizzazione, grazie al sostegno alle piccole imprese con norme specifiche.
Per un ulteriore approfondimento, puoi leggere il nostro articolo dedicato ai vantaggi della cittadinanza europea.
I progetti europei per i cittadini
L’Unione Europea, grazie ai numerosi fondi che stanzia, permette di realizzare progetti volti al rafforzamento dei valori europei e incoraggia i propri cittadini ad una partecipazione attiva.
A sottolineare l’importanza che riveste la cittadinanza per la creazione di una vera società europea, la Commissione ha lanciato per il periodo 2014-2020 il programma “l’Europa per i cittadini”, tramite il quale vengono incoraggiati tutti i cittadini, le autorità locali, i sindacati, le municipalità e le organizzazioni a svolgere un ruolo attivo nello sviluppo dell’Unione.
Il programma ha finanziato iniziative riguardanti la partecipazione e la democrazia, il dialogo interculturale, l’occupazione, la coesione sociale, lo sviluppo sostenibile e l’impatto delle politiche europee sulla società. Il programma ha mirato a promuovere i valori comuni dell’Europa, a favorire la nascita nei cittadini dei Paesi membri di un comune sentimento di appartenenza e a tradurre queste idee in realtà.
Il progetto si è mosso su due obiettivi principali: sensibilizzare alla memoria, alla storia e ai valori comuni, nonché alle finalità dell’Unione, vale a dire promuovere la pace, i valori dell’Unione e il benessere dei suoi popoli stimolando il dibattito, la riflessione e lo sviluppo di reti. E, poi, incoraggiare la partecipazione democratica e civica dei cittadini dell’UE permettendo loro di comprendere meglio il funzionamento dell’Unione e creando le condizioni adatte all’impegno sociale e al volontariato.
L’Unione Europea, inoltre, facilita la consapevolezza della cittadinanza europea con diversi progetti che riguardano i giovani e la scuola, tra cui:
- il programma Leonardo da Vinci che prevede finanziamenti per migliorare la formazione professionale di studenti e lavoratori, con attività di tirocinio presso aziende straniere e aggiornamento continuo al passo con la tecnologia;
- il programma Socrates che favorisce la cooperazione tra gli Stati membri diffondendo la conoscenza delle lingue europee e promuovendo scambi di esperienze tra le scuole della Comunità. Si suddivide in due sottoprogrammi: Erasmus per gli studenti universitari e Comenius per le scuole secondarie di secondo grado;
- il programma europeo Gioventù di sostegno e finanziamento ai progetti che favoriscono l’apprendimento interculturale, la solidarietà e la mobilità internazionale dei giovani.
L'orgoglio europeo
L’orgoglio europeo di nuova generazione è oggi incentrato su un futuro fatto di politiche soft, come la lotta al cambiamento climatico e la protezione dei dati.
La presidente della Commissione Europea Von der Leyen mette, infatti, l’ambiente al primo posto presentando progetti di maxi-investimenti per un’Europa verde, con lo scopo di farla diventare leader mondiale dell’innovazione. Si parla di Carbon Border Adjustment Tax, un dazio unilaterale all’importazione per tutti i prodotti internazionali non fabbricati secondo i rigorosi standard ambientali europei.
È il cosiddetto protezionismo verde volto a difendere le imprese europee dall’aumento dei costi e dalla perdita di competitività. Si punta, inoltre, a valorizzare la piattaforma online European Open Science Cloud, che è attualmente utilizzabile solo dai ricercatori: l’obiettivo è quello di renderla disponibile al resto dell’ecosistema europeo in modo tale d’avere uno spazio sicuro per i dati dei cittadini europei.
Conclusione
Ragionare sul significato della cittadinanza europea vuol dire ragionare sul perdurare o meno del nesso tra cittadinanza e Stato-Nazione, tra cittadinanza e nazionalità. Se da un lato la cittadinanza europea “travalica” i confini facendo cessare per i cittadini dell’UE la dicotomia italiano-straniero, dall’altro non si è spogliata delle nazionalità statali.
Sebbene nemmeno la cittadinanza nazionale si basi su una definizione statica, in larga parte i diritti e i doveri dei cittadini europei risultano ancora un “work in progress”. Da quello che abbiamo visto, i cittadini europei possono già oggi circolare e vivere nell’UE, godere del principio di parità di trattamento, partecipare attivamente alla vita politica in numerosi modi, godere della protezione consolare, contribuire alla formulazione delle politiche europee.
Perché la cittadinanza europea si collochi su un livello paritario rispetto alla cittadinanza nazionale, tuttavia, si devono affrontare alcune sfide:
- eliminare gli ultimi vincoli al diritto di circolazione e soggiorno sul territorio dell’UE per chiunque goda dello status di cittadino europeo;
- allargare i diritti sociali e il welfare alle figure professionali non tradizionali che sono in forte crescita;
- dare la possibilità di acquisire la cittadinanza europea indipendentemente dall’essere anche cittadini di uno Stato membro.
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